Immagina..

gennaio 13, 2016

Guardava la quercia imponente davanti ai suoi occhi. Attirò immediatamente la sua attenzione; "Deve essere secolare" penso.
Immaginò tutte le persone che potevano esservi passate vicino, quante persone potevano aver affidato le loro speranze.
E poi, si diresse al centro dello spazio vuoto di quel giardino abbandonato.
Alzò le braccia e si mise in punta di piedi. Potrà sembrare strano, ma il suo più grande desiderio, in quel momento, era quello di possedere due possenti ali, forti e capaci di portarla in alto... in quel grigio infinito, dietro quelle nuvole che cambiavano forma velocemente a causa del vento freddo.
Immaginò di poter fermare il tempo, di riuscire ad ammirare con dovuta pazienza e attenzione quella bellezza infinita. Di riuscire a guardarla da vicino.
Come precedenti scrittori e poeti, avevano immaginato, come protagonisti delle loro storie dei esseri alati, capaci di vedere quella meraviglia dall'alto; anche lei lo immaginava, ma, in questo caso, ne era l'assoluta protagonista. Non voleva aprire gli occhi, il contatto con la realtà sarebbe stato troppo brusco.
Voleva ancora immaginare; voleva ancora assaporare quel gusto dolce-amaro della fantasia, dell'illusione.
Poi, si rese conto che doveva farlo, perciò aprì gli occhi.
Quello che vide fu un cielo infinito, grigio, con nuvole di mille forme.
Una goccia cadde sul suo viso.
Era pioggia. Una pioggia fitta cadde impaziente al suolo, provocando un rumore piacevole, che aveva sempre amato. Faceva freddo, ma non si mosse.
In quell'istante avrebbe voluto essere su una montagna, e poter respirare aria vera. Voleva poter sentire il cuore della terra che viveva e respirava, sotto i suoi piedi nudi.
Voleva poter essere davvero viva.

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